Opere : Pensare per immagini

HOMUNCULUS

Ecco che cosa risuona in questa immagine a doppio
corpo, crudele, sfuggente, semovente.
Siamo nella turbolenta bottega di Faust.
È nato l'homunculus,
è nato già grande e forse è femmina!
Si trova appeso con la testa in giù.
Ma l'homunculus rimane lì, in giacenza,
non sale e non si abbassa.
Forse gira su se stesso.
Quasi a lasciare risuonare tutte le sue implicazioni:
dall'homunculus di Faust
che rinvia al mito della creazione e che preannuncia gli
scenari della moderna bioingegneria,
fino al “sileno capovolto” di Erasmo e di Rabelais.
E poi fino a Foucault, agli scenari dell'ipermodernità.
Che cosa ci mostra?
Mette in evidenza un corpo sembiante che presentifica la
Cosa, la sua irriducibilità alla ragione,
il suo essere fatto di carne.
Volteggia questa irriducibilità alla ragione,
danza sotto il nostro sguardo, si fa beffe di ogni organi-
cismo e di ogni organizzazione. E ci fa provare una
vertigine. Siamo voluti salire sulla giostra e ora tutto
volteggia. Irrimediabilmente zimbelli di quella cosa
che chiamiamo il nostro corpo.
Ormai incapaci di rimetterci con i piedi per terra.

Francesca Magro, "Homunculus", 2009

Homunculus, 2009
inchiostro su carta, cm. 15x15