Opere : Pensare per immagini

ECCOLI ADAMO ED EVA

Si tengono, si stringono, fuggono.
Uomo e donna: ma i generi si confondono.
Una donna e un uomo-donna oppure una donna-uomo.
Intanto una testa è saltata, l'altra è trattenuta da una
catena al collo. E gli arti si sbrandellano.
L'avambraccio è perso, il polpaccio si sfilaccia.
E ancora ferite,
trapassamenti o forse tatuaggi,
marcature e cicatrici.
Adamo ed Eva:
uscita dall'innocenza o ritorno all'innocenza?
Sembra una corsa a perdifiato fuori dall'Eden,
con quel che rimane di un corpo perfetto o divino.
Un tempo era perfetto.
Ora avanza indecidibile, in obliquo,
appena creato o forse non ancora increato.
Ma la grazia non manca.
Con questo affanno l'uomo e la donna entrano
nell'umano, nel mondo vertiginoso degli umani.
Con corpo immondato dalla carne e
dai sessi che si confondono e
con un'anatomia non del tutto assimilata.
Vanno, ma con un corpo che si fa mondo.
In due.
Anche se questo due fa vacillare ogni passo.

Francesca Magro, "Eccoli Adamo ed Eva", 2009

Eccoli Adamo ed Eva, 2009
inchiostro su carta, cm. 15x15